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I luoghi delle scritte

Cliccando sull'immagine potete vedere in dettaglio l'area in cui sono state trovate le scritte dei pastori.

La pastorizia

Sono più di 30.000 le pittografie e le scritte che ricoprono gli spalti rocciosi del monte Cornón. Tale fenomeno scrittorio ben si collega all'attività dei pastori: sono la solitudine e i frequenti momenti di ozio a lasciare quasi inevitabilmente lo spazio all'espressione scritta. Le pareti rocciose del Cornón sono state per i pastori fiemmesi delle grandi lavagne, dove ogni scritta è stata curata con dedizione artistica, perché destinata a durare e a sopravvivere agli autori; andava quindi inserita in un suo spazio incorniciato, spesso anche molto in alto rispetto al sedime, che gli autori raggiungevano con l'aiuto di pali che fungevano da improvvisate scale o grazie agli accumuli di neve primaverili.

Nella fascia altimetrica compresa tra i 1200 e i 2000 metri di quota sono numerosi i ripari e le nicchie formatisi per il distacco di materiali alla base delle pareti, sia per l'influenza dei processi carsici.

Alcuni di questi ripari sono stati oggetto di una frequentazione da parte dell'uomo, legata alla ricerca di protezione nei confronti delle avversità atmosferiche.

I sopralluoghi condotti tra il 2006 e il 2012, al fine di censire le scritte e le evidenze antropiche presenti sul monte Cornón, hanno permesso di individuare anche le strutture legate alla pratica dell'alpeggio. Si tratta di malghe, baite (o muri di fondazione di baite) e ripari sottoroccia, che riflettono un uso del territorio decisamente intenso e una rigida regolamentazione della fruizione delle risorse comunitarie.

Malghe e baite ricorrono generalmente in corrispondenza delle praterie di alta quota (al di sopra dei 2000 m), anche se non mancano esempi di costruzioni realizzate più in basso, comunque in presenza di prati o radure.

I ripari sottoroccia sono localizzati invece quasi esclusivamente nella fascia mediana della montagna. Sono state censite 41 evidenze di frequentazione degli stessi da parte dell'uomo. Tali ripari presentano superfici complessive che vanno dai 5 ai 20 mq. La frequentazione umana delle cavità censite è testimoniata dalla presenza di una serie di inequivocabili indizi come muretti a secco, resti di strutture lignee, evidenze dell'accensione di fuochi e oggetti abbandonati (frammenti di utensili, filo di ferro, chiodi ecc.).