ita // eng

I luoghi delle scritte

Cliccando sull'immagine potete vedere in dettaglio l'area in cui sono state trovate le scritte dei pastori.

News ed Eventi

"VOCI" E LE SCRITTE DEI PASTORI

Venerdì, 20 Maggio 2022

Il volume “Shepherds Who Write. Pastoral graffiti in the uplands of Europe from prehistory to the modern age”, a cura di Marta Bazzanella e Giovanni Kezich, è stato recensito da Antonello Ricci nel volume XVIII (2021) della rivista "VOCI. Annuale di Scienze Umane" diretta da Luigi M. Lombardi Satriani, una rivista scientifica a cadenza annuale di orientamento antropologico-culturale. Il volume di cui si parla nella recensione raccoglie gli interventi tenuti durante la sessione Pastoral Graffiti: Old World Case Studies in Interpretative Ethnoarcheology, all’interno del ventesimo “International Rock Art Congress” IFRAO2018 dal titolo Standing on the Shoulders of Giants, svoltosi nel 2018.

Riportiamo alcune frasi salienti della recensione a cura di Antonello Ricci:

"Sono molti i punti di interesse della tematica svolta durante la seduta del convegno, ma uno in particolare sembra ricorrere in tutti gli scritti: territori montani, prevalentemente italiani dell’arco alpino, ma anche di altre aree, Armenia, Abruzzo, sono segnati in diverso modo dalla presenza millenaria di popolazioni di allevatori di bestiame. La straordinaria finestra temporale che si apre con i graffiti studiati in questo volume rende conto della necessità vitale del mondo pastorale di ieri e di oggi di imprimere il proprio passaggio sulla terra, una necessità che non è circoscrivibile né per spazio né per tempo e che, quindi, lascia trapelare una volontà culturale che si è protratta dai tempi preistorici fino al presente. Ancora oggi gli esponenti contemporanei delle culture pastorali esprimono questa necessità soprattutto con incisioni su legno i cui motivi grafici si ripetono con sorprendente richiamo da un luogo a un altro e da un tempo a un altro. Ancora oggi la scrittura – i quaderni, le lettere ecc. – è il necessario complemento culturale di categorie di persone che per altro verso trasmettono il proprio sapere e le proprie competenze mediante il veicolo orale/aurale e l’apprendimento a vista. Il libro riporta in maniera ricca di evidenze di terreno e di testimonianze iconografiche di varia natura una distribuzione ampia e articolata di queste presenze grafiche in grado di costruire un ponte arditissimo tra passato remoto e presente contemporaneo".

Segue una breve sintesi degli interventi contenuti nel volume, leggibile nel PDF allegato. La recensione si conclude con un apprezzamento da parte di Antonello Ricci per "la capacità organizzativa e la vivacità di interessi che hanno caratterizzato con continuità la direzione museale di Giovanni Kezich" che hanno trasformato il nostro museo in "un centro di attività culturale e scientifica di livello internazionale".

Documenti allegati